sabato 2 aprile 2011

per comprendere meglio

Quarta domenica di Quaresima A

I canti del Proprio della Messa

«Cristo si è fatto guida dell’uomo che camminava nelle tenebre, per condurlo alla
grande luce della fede»
quaresimali più antiche. I canti del proprio conservano ancora memoria del luogo in cui i cristiani di
Roma nel secoli
chiesa di S. Croce in Gerusalemme che conservava le reliquie della croce. Per questo
oggi,
tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi
dell’abbondanza della vostra consolazione». Il salmo 121, salmo dei pellegrini, completa il
riferimento mistico alla Città Santa verso la quale siamo incamminati (cfr. anche il
l’antico
quaresima fedeli e catecumeni sono invitati ad entrare nel ritmo ascendente e processionale di un
pellegrinaggio sacramentale (battesimo e penitenza). E c’è un indiretto richiamo alla croce, visto
che alla chiesa di S. Croce di Gerusalemme ci si andava portando le reliquie della croce dal
Laterano e là, all’arrivo della processione, erano venerate versandovi profumi da una rosa d’oro.
(cfr. Prefazio). Domenica di mezzo (mediana) delle tre domenicheV-VII facevamo statio, cioè si riunivano con il loro vescovo per l’eucaristia: è lal’introito diche dà nome alla domenica (Laetare), canta Isaia 6, 10-11: «Rallegrati, Gerusalemme, e voiGraduale eCommunio presi dallo steso salmo, e il Tractus, ‘tratto’ dal salmo 124,1-2). Così, a “metà”
Liturgia, quindi, non univoca, quella di oggi
cieco (vangelo), ma vede anche una chiesa che processionalmente tende alla Gerusalemme del cielo
e vestita di rosaceo si rallegra, uscendo dalla tristezza.
Secondo l’antico uso,
legare le due mense, della Parola e del Pane di vita. Oggi è prescritta l’antifona (
Signore ha fatto del fango con la saliva e l’ha spalmato sui miei occhi: e andai e mi lavai e ci vidi e
credetti» (cfr. Gv 9,11). L’incalzare delle congiunzioni e dei passati remoti dice un’azione perfetta e
compiuta e nello stesso tempo un itinerario: andare, lavarsi, vedere, credere. L’itinerario della fede.
, che vede giganteggiare Cristo che illumina ilil richiamo evangelico nella liturgia romana torna alla Comunione, perLutum fecit): «Il
L’antifona alla comunione
26 (
abbiamo già trovato alla seconda domenica di
Quaresima, domenica della trasfigurazione, domenica
del Volto luminoso ci colui che sarà crocifisso il terzo
giorno. Anche oggi ogni “nato cieco” è invitato ad
ascoltare la voce del cuore che prega: «Cercate il suo
volto. Il tuo volto Signore io cerco» (v. 8). E a ragione
così preghiamo all’inizio dell’eucaristia, con la nuova
colletta. «O Dio, Padre della luce… apri i nostri occhi
con la grazia del tuo Spirito, perché vediamo colui che
hai mandato a illuminare il mondo, e crediamo in lui
solo, Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore».
Questa è la domenica della gioia del vedere in
piena luce: «Per questo sta scritto: Svegliati, o tu che
dormi, déstati dai morti e Cristo ti illuminerà» (Ef 5,14).
accompagna il salmoIl Signore è mia luce e mia salvezza), salmo che
Daniele Piazzi

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