giovedì 8 settembre 2011

saluto del vescovo Carlo ai partecipanti al pellegrinaggio a Lourdes

Reverendissimo don Mauro,
voglia porgere il mio saluto ai pellegrini in partenza per Lourdes. Roma mi costringe a non partecipare a motivo del corso per i nuovi vescovi. A Dio piacendo saremo insieme l'anno prossimo. Grazie per quanto sta facendo. Il Signore La ricolmi di ogni bene e pace

don Carlo

Carissimi pellegrini,

vi saluto come l'apostolo Paolo si indirizzava ai galati: "grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio". (cf Gal 1, 2b-4a).

Questa espressione benedicente di san Paolo fa rieccheggiare nei vostri cuori il contenuto del tema pastorale unitalsiano di quest'anno: Dire il Padre nostro con Bernadette.
Gesù ci ha rivelato che Dio non è solo il nostro creatore, non solo sostiene la vita delle sue creature con la sua grazia d'amore, ma Lui non ci fa mancare alcun dono di grazia. Dire il Padre nostro con Bernadette è ricordarsi che tutto di noi viene da Dio e tutto tende nuovamente a Dio. Il Segno della croce che abbraccia tutto il nostro corpo, tutta la nostra vita, raccoglie ogni sentimento, ogni desiderio, ogni aspirazione e la innalza come un sacrificio gradito a Dio.
Quando ci raduniamo nei giorni di festa nelle nostre chiese usiamo bruciare nell'incensiere delle resine profumate e cantiamo: la nostra preghiera, Signore, salga davanti a te come l'incenso e le nostre mani come sacrificio". Così quando ci raduniamo per partire in pellegrinaggio accendiamo dei carboni con il fuoco della carità e riceviamo, una volta giunti al santuario, la resina odorosa della presenza materna della Vergine che ci fa scoprire preziosissimo ogni istante della nostra vita quotidiana.
Le celebrazioni che vivrete insieme a Lourdes siano questo profumo che sale gradito a Dio Padre nostro. Santifichiamo il suo Nome, imploriamo insieme l'avvento del suo Regno. Un Regno libero da ogni mondanità, per questo motivo restate a lungo presso il santuario, affinché la santità-separazione che vi si respira rifaccia nuova la vostra casa, la vostra famiglia, i rapporti di amicizia, il servizio di volontariato, il lavoro. Il Regno di Dio è in mezzo a noi, non in modo che alcuno possa dire: "Eccolo qui o eccolo là"; è in mezzo a noi come il lievito nella massa della pasta affinché tutta sia fermentata e si possa cuocere del buon pane che tolga la fame e educhi il gusto.

Bernadetta ci insegna a dire il Padre nostro mettendoci dalla parte dei poveri peccatori. Ma con il chiaro impegno che ricevendo il perdono dall'Alto lo offriamo a ognuno nella disposizione di creare una nuova fraternità. La condivisione del pellegrinaggio con chi porta nel suo corpo il segno della debolezza ci fa aprire gli occhi su quanti sono deboli nella volontà, nel carattere, nella passione e che aspettano un'alba che tarda a venire. Bernadetta è loro sorella e contemplando il Cristo Crocifisso si accorge di una nuova umanità che non è più orfana, ma a cui è proposto di sedersi alla tavola del Padre.

Non ci abbandonare all'ora della prova, o Padre!
Liberaci dall'oscurità, liberaci da noi stessi, liberaci dall'orgoglio di fare qualcosa di buono.
E quando avrete fatto tutto dite: siamo inutili servi.

Carissimi pellegrini la Vergine santissima che ha educato Bernadetta, educhi ognuno di voi e i frutti di grazia che avrete copiosi dal Padre celeste, per il Cristo suo amato Figlio, possano, nell'ardore dello Spirito santo ridondare a beneficio e a edificazione della nostra Chiesa di Massa Marittima-Piombino.

Di cuore vi benedico e vi accompagno con la mia paterna preghiera

+ Carlo, vescovo

Massa Marittima 2 settembre 2011

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