Prima lettura: Sap 9,13-18
Salmo responsoriale: dal Sal 89 (90)
Seconda lettura: Fm 9b-10.12-17
Vangelo: Lc 14,25-33
da blog amici: http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/
http://www.monasterodibose.it/content/blogcategory/29/47/lang,it/
“Prendere la propria croce vuol dire prendere non una croce qualsiasi, ma la nostra, quella che Dio ci dà; vuol dire prendere in ogni momento della vita la croce che Dio ci dà e di conseguenza vuol dire obbedire perfettamente a Dio … Siccome non dobbiamo mai imporci una croce da noi stessi, ma accettare sempre quella che Dio vuole da noi, prendere la nostra croce si riduce a obbedirgli.
E’ grazie alle croci che Gesù ci manda, più che alle mortificazioni che noi stessi scegliamo, che berremo nel calice dello Sposo e saremo battezzati nel suo battesimo, perché meglio di noi stessi egli sa crocifiggerci.
La croce, la croce, la croce nelle nostre azioni. La gloria di Dio nelle nostre intenzioni. “Se il chicco di frumento non muore, resta solo; se invece muore, produce molto frutto”. Non si può fare il bene che soffrendo, e per fare molto bene bisogna molto soffrire, per fare molto bene alle anime bisogna morire, per così dire, con un’estrema sofferenza. Più vogliamo fare il bene alle anime, più dobbiamo condannarci alla sofferenza”.
Dagli scritti del beato Charles De Foucauld.
visto il buio che sto attraversando sarò presto santo, al lavoro la situazione sta precipitando, niente stipendi e follia, è allucinante. Non so cosa succederà, sono veramente a terra, ho solo voglia di stare solo.
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