11 GIUGNO
INVOCAZIONE DELLO SPIRITO
SALMI: comprensione del salterio, preghiera – nei primi secoli è il salterio il libro per eccellenza della preghiera.
I vescovi (sec. IV) spiegano i salmi, sono pregati dai monaci in Egitto e in Siria; sono canovaccio e traccia di tutta la liturgia della chiesa.
In Etiopia e in Egitto nei monasteri si usa ancora imparare a memoria il salterio.
Dal NT sono soprattutto i salmi che parlano del Cristo. Cfr. Luca in Emmaus … ciò che dicono di me, Mosè, i Profeti e i Salmi …
Lettura cristologica: nel salterio il compimento della Passione, Morte e Risurrezione
Salterio può plasmare una vita spirituale: fonte delle parole da dire al Signore.
Questo è un approfondimento spirituale.
Libro biblico sui generis.
Composto da 150 componimenti (ortodossi 151), poesia religiosa molto varia per data di composizione, per ambiente di origine, lunghezza, tonalità letteraria; tutti sono preghiere, sostegno del dialogo tra Dio e il suo popolo: Tehillim = Lodi; Salmo deriva dal greco = canto accompagnato da uno strumento a corda. Pur essendoci il termine corrispondente in ebraico ma non ha dato il nome alla raccolta.
Raccolta: è ordinata con una coerenza interna forte, non raggruppate a caso.
Gli esegeti oggi parlano di esegesi canonica partendo dalla sua collocazione e concatenazione con i salmi che lo seguono e lo precedono.
Collezioni: 5 libri; tra una sezione e l’altra si trova una dossologia
Divisione che risale al terzo secolo a,C, corrispondente ai 5 libri di Mosè
Sono la volontà di Dio espresso a livello liturgico: preghiera!
Duplice registro: beatitudine per l’uomo; la lode di Dio.
Collezioni davidiche, paternità attribuita, dovuto a Davide
Tradizioni levitiche
Alternanza tra supplica e lode. Movimento dala supplica al ringraziamento a Dio
André Chouraqui: il salterio ha la dinamica di un cammino spirituale dalle tenebre alla luce, dalla morte alla risurrezione
Ai generi letterari si preferiscono i “temi”
“salmi del regno di Dio”: Dio regna
“salmi messianici” appare l’unto; il re di Gerusalemme
“salmi dell’ospite del Signore” il credente nella sua solitudine chiede di stare in intimtà nel tempio
“salmi delle ascensioni”
“salmi della lode cosmica”
“le azioni di Dio nella storia”
Nel salterio ci sono “grappoli” gruppi di salmi con una stessa linfa, un medesimo linguaggio.
E’ il libro di un popolo che sa pregare.
Il salterio non ha equivalenti in nessuna letteratura di altre religioni.
Sono almeno 1000 anni di un popolo, che poi trova una forma scritta, che si stabilizza e che diventa di ognuno, ovunque.
I salmi hanno una loro vita “altra” rispetto a tutti gli altri libri.
Usati nella liturgia sono stati vissuti, sono stati corretti (es. 110) riletti e adattati. Sono un distillato di una vita, mai testo “testamentario”, ma hanno vissuto, per questo ci dicono una preghiera viva alla presenza di Dio.
Il primo modo ebraico di fare poesia: gli ACCENTI; uso di melodie accentate per essere meglio memorizzate. Preghiera meditativa, tranquilla.
Kinà: lamento, strozzatura di un accento (es. 42 canto di tristezza) tre accenti + 2
Secondo modo: gli ebrei hanno bisogno di sentire la poesia con il “parallelismo”, ci sono almeno 2 righe parallele (es. 91) per poterle assimilare,
1° sinonimica
2° antitetica
3° ascendente, accrescitivo (es. 29 di tre righe) date al Signore …
Terzo modo: “acrostica” in una stessa strofa tutte le righe iniziano con la stessa lettera. Forma per ricordare. (impossibile rifarlo in italiano)
Sono tanti linguaggi: grida, brusii, singhiozzi, rabbia, invettive, riflessioni interiori.
Simbologia: nemici = tori di Basan …
Tre protagonisti: Dio, l’uomo, il cosmo
Salmo 92
Salmo che loda il salmodiare: perché lodare Dio?
E’ bello rendere grazie al Signore …
…
Con melodie …
E’ bello: la conclusione di ogni giorno della creazione: è cosa buona ringraziare il Signore
// cantare al tuo Nome, Altissimo
Annunciare al mattino il tuo amore
// annunciarlo salmodiando
“annunciare” = spiegare, risolvere un enigma, interpretare, fare una connessione;
è bella la lode, il canto del Nome, ma anche stare sulla cetra pensando.
Evagrio introduce le collette salmiche,
ebrei: pregare è anche pensare davanti a Dio, non necessita necessariamente l’invocazione.
Pensare come l’amore di Dio si concretizza per noi.
Mi rallegro …
Ma lo stupido non sa farlo…
Esulto per le opere grandi del Signore, occorre indagare, occorre contemplare; lo stupido non sa andare in profondità.
Come vanno le cose in questo mondo?
I malvagi (empi), i cattivi sembrano averla vinta = germogliano come l’erba;
// fioriscono gli operatori di ingiustizia, ma poiché tu sei l’Altissimo, tu li falci: sembra che siano chissacchì, ma poi le statue degli eroi vengono abbattute.
I tuoi nemici: eccoli: periranno
Tu raddrizzi il mio corno, la mia forza (corno è l’immagine del messia che tiene alta la testa) (alzate la fronte, perché la salvezza è vicina)
Tu mi cospargi di olio verde, fresco profumato, medicina per la pelle, per far luminoso il mio volto.
I miei occhi scorgono chi mi spia e gli orecchi odono.
Il giusto invece come palma, si innalza come cedro del libano,
trapiantato nella presenza del Signore, nello spazio della Shekinà: fiorisce
anche da vecchio da i suoi frutti.
Sempre resta fecondo e verde.
Per annunciare il Signore, fedele, è una roccia in lui non c’è ingiustizia.
Gli empi sono bassi
Solo il Signore Altissimo è alto.
Usando il salterio Dio ci da la gioia
Si vedono le opere di Dio
Si indaga la sua misericordia
Si resta VERDI (nella vecchiaia) per annunciare la fedeltà del Signore.
E’ lui una roccia: in lui c’è fedeltà.
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